Pittore italiano

Come citato nel precedente articolo, si è appena conclusa la prima tappa del mio nuovo tour artistico "Universi paralleli" a Triggiano i provincia di Bari, sono state 5 date piene di energia e soprattutto di gande amore arrivato dal pubblico. Non era mai capitato nel corso di questi primi 12 anni di attività che la gente si fermasse per circa un'ora ad osservare e meditare sulle mie  opere nell'intero contesto che le armonizzava ( musica ed effetti di luce). Molte sono le domande che mi sono state poste in questi anni, ne vorrei condividere alcune delle più ricorrenti, insieme alle mie risposte, per poter rispondere alle tante persone che non hanno ancora avuto l'occasione di visitare una mia mostra.

 

Come nasce una tua opera? 

Non esiste un modo o una formula, un dipinto nasce quando si fanno esperienze, quando si parla con la gente di tutti i giorni o con voi, quando si legge un libro o perché si vede un film, insomma decide lui di nascere nel momento che gli sembra giusto.

Perché cambi tema ogni due tre anni?

Io penso e credo fermamente nel movimento universale come unica vera energia, quel movimento che ha sempre generato tutto quello che conosciamo e che non conosciamo, basterebbe soffermarsi un'po' di più sulla magnificenza del corpo umano per comprendere che infondo nella parte più piccola, anche noi siamo movimento, energia, quindi restare fermo ad un periodo artistico in particolare e continuare a fare sempre le stesse cose,  servirebbe solo a bloccare quella creatività che un artista deve avere per poter andare avanti.

In passato sei stato definito da molti "il pittore dei treni", che effetto ha avuto su di te, questo essere riconosciuto come tale?

Quando qualcuno ti ricorda per qualcosa, vuol dire che quel qualcosa ha avuto effetto su di essa e di questo non posso che esserne contento ma senza mai crederci troppo.

Perché hai deciso di portare le tue mostre in giro come un tour?

Perché completa la mia  arte, quello che faccio, credo sia difficile per un artista sentirsi tale senza condividere con il pubblico l'emozione che lo ha portato a creare una cosa meravigliosa o comunque   un nuovo percorso di vita.

Quando hai deciso di diventare un artista e perché?

In realtà non l'ho deciso io, è stata la pittura ad impadronirsi della mia anima, da piccolo mi è sempre piaciuto disegnare ma non avrei mai immaginato  a 6 anni di dover diventare un pittore professionista, raggiungendo anche  numerosi consensi. Nel 2006 a seguito di un'esperienza che mi segnò, impugnai nuovamente i pennelli, visto che fino ad allora li avevo presi e lasciati spesso, da allora non li ho più lasciati e paradossalmente, quella che sembrava fosse stata un'esperienza devastante, aveva come scopo, il riportarmi alla pittura, dicendomi: TU DEVI FARE IL PITTORE.

Cosa è successo nel 2006 che ti ha segnato così profondamente?

Non sono affari tuoi ( scatta la risata)

Perché la tua nuova mostra si chiama "Universi Paralleli"?

Circa due anni fa, mentre ero in giro con la mostra 10 mila pensieri, che celebrava appunto il mio decennale in arte, fui travolto in pieno dall'interesse per la fisica quantistica, il vuoto, l'assoluto, le probabilità, questo mondo strano e non prevedibile ma allo stesso tempo affascinante e profondo, mi conquistò al punto di non riuscire più a dipingere. Non sapevo cosa fare per i prossimi anni, ho pensato addirittura si fosse spenta la creatività, invece come succede tutte le volte, ero proprio nella fase di creazione, quindi di rottura. Infatti ricordo che in quel periodo stavo dipingendo animali perché ero da poco diventato vegano e pensavo di fare una mostra (sempre itinerante) sul tema, anche perché era il boom, tutti diventavano vegani, quindi mi dissi, potrebbe essere un'idea vincente. Vincente lo era ma fondamentalmente , non creativa, non veniva da dentro me stesso ma dall'esterno, pensavo a fare qualcosa che andasse in qualche maniera di moda. All'improvviso mentre seguivo un video libro sulla fisica quantistica ebbi l'illuminazione di cosa volevo fare, immaginai spazi di colore che mi circondavano e nel momento stesso contenevano parole e codici, tutto diviso e unito allo stesso tempo da spazi oscuri, così iniziai e alla fine ho pensato che il titolo più consono sarebbe stato Universi Paralleli, per il semplice fatto che la fisica quantistica ne prevede l'esistenza.

Progetti futuri in cantiere?

Per ora penso a quello che sto facendo, di progetti c'è ne sono tanti ma non mi piace dire in anticipo quello che potrei fare, preferisco parlare di quello che sono sicuro di dover e voler fare, sai quante cose iniziano da un'idea e poi si perdono strada strada? Sicuramente posso dare di voler dare di più al mio percorso facendo qualcosa che non ho mai fatto prima.

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